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Relazione progetto Kicolo – Luanda Angola

Paróquia Santa Isabel – Kicolo-Luanda
Relazione sui lavori del progetto S.ra Luigia / Pianzola Olivelli

Progetto: Costruzione sala polifunzionale a servizio dei ragazzi della Scuola elementare e della Parrocchia Santa Isabel-Kicolo.

Ringraziamo di cuore per quanto col vostro aiuto siamo riusciti a realizzare.

I lavori non sono ancora completati (è difficile da spiegare a chi sta in Italia, ma qui ci sono un sacco di problemi “tecnici”) ma le tre realtá previste nel progetto (cisterna acqua, sala semiaperta polifunzionale e campetto) sono giá funzionanti per la grande gioia dei nostri ragazzi. Il campetto è giá sfruttato dagli scout e la sala dai vari gruppi di ragazzi. La scuola per il momento è in vacanza.

Cisterna: Si è provveduto allo scavo fatto a mano di una cisterna di 4mt x 2,50 x 3mt di altezza. Fatto il fondo in cemento armato e alzati i muri con blocchi pieni di cemento e sei pilastri verticali e tre traveazioni laterali in cemento armato. Copertura in cemento armato. Sistemazione di coperchio e di pompa elettrica.
La cisterna è stata approvvigionata di acqua ed è giá funzionante. Totale spesa 3915 US$

Castello in ferro per l’elevazione di un deposito di acqua. Siamo in attesa di collegare il deposito alto da cui l’acqua cadrá per forza di gravitá.

Fuori progetto
Campetto:
Fatto scavo per fondazioni muro di sostegno. Costruzione di muro di sostegno in cemento armato. Scavo della parte emergente e riempimento con terra di riporto della parte mancante.
L’equipaggiamento sportivo (rete pallavolo e canestri per pallacanestro) sono in arrivo in un container previsto qui per febbraio. Si vorrebbe poter cementare l’area, ma è meglio farlo tra qualche mese, dopo che le piogge, l’uso e il tempo avranno stabilizzato la terra di riporto.
Totale spesa 4220 US$

Sala Polivalente: Scavo fondazioni e innalzamento muri. Riempimento con terra di riporto. Pilastri e traveazione in ferro e tetto in lamiera verniciata. Illuminazione elettrica. Manca la pittura e alcune finizioni.
Totale spesa 13407 US$

Abbiamo ricevuto il corrispettivo in loco di 21785 US$ (2.178.500 AKZ)
Anche a nome dei ragazzi che usufruiscono di queste nuove risorse e di tutta la parrocchia ringrazio la benefattrice e siamo in attesa di istruzioni per eventuali nomi per intitolare il progetto.

Colgo l’occasione per porgere gli auguri per un Santo Natale e un anno nuovo pieno di bontà.
Cordiali saluti.
P.Angelo Besenzoni SMA, Parroco

LETTERA DAL “PROGETTO KICOLO” clicca qui

CASA ANGELA TROVATI – CILAVEGNA

La casa di accoglienza è la realtà che assorbe le nostre maggiori energie e risorse.

Ospitiamo fino a un massimo di 12 persone all’ interno della Comunità + altre 8 in appartamenti esterni.

Gli antibiotici sono dei potenti medicinali che hanno la funzione di intercettare ed eliminare le infezioni batteriche che sono presenti nel nostro organismo. Generalmente, il loro uso permette non solo di eliminare del tutto il problema, ma in molti casi ci permette di guarire in fretta e senza complicazioni. Nel corso della vita, vi sarà capitato almeno una volta di non riuscire a trovare il medicinale desiderato nella vostra farmacia di fiducia https://nuoviantibiotici.com dovendolo ordinare e aspettare svariati giorni prima di poterlo finalmente acquistare. Sebbene i tempi di attesa degli ordini di medicinali siano abbastanza brevi, non c’è niente di male a cercare una soluzione alternativa, specialmente se avete bisogno di una cura per trattare un’infezione batterica.

Si tratta di donne maltrattate o sfruttate, straniere e italiane, molte delle quali con bambini piccoli.

Provengono da situazioni prese in carico dai servizi sociali o dalle forze di polizia.

Provvediamo a ogni loro necessità, iniziando dall’ istruzione, cercando successivamente di inserirle nel mondo del lavoro e di accompagnarle ad un futuro di indipendenza.

La benefattrice Angela Trovati ci ha lasciato in eredità una grande casa con terreno, su quest’area costruiremo la nuova comunità educativa, più moderna e funzionale, e quattro alloggi per l’autonomia.

Il costo previsto è di circa € 600.000. Ogni forma di aiuto è gradita.

PADRI CISTERCENSI – HALAY (ERITREA)

I Padri Cistercensi ci propongono la costruzione di una stalla ad Halay (Eritrea), costo del progetto € 50.000.

Si trovano in Eritrea dal 1940, dal 1946 ad Asmara ove fu costruito il Monastero dell’ Assunzione.

Appartengono all’ordine dei Benedettini il cui motto è “ora et labora”.

Dal 1948 al 1982 i padri si dedicarono alla coltivazione di ortaggi, rimboschimento, apicoltura, allevamento di bestiame.

Espropriati dei loro terreni a causa della situazione politica ora si occupano solo di bestiame, da ciò nasce la richiesta di cui sopra.

Halay è un villaggio di circa 2000 abitanti dediti esclusivamente alla pastorizia e agricoltura, a stento riescono a controllare la preoccupante erosione del terreno.

I padri intendono migliorare la qualità del bestiame e produrre latte, alimento fondamentale soprattutto per bambini e ammalati.

Le adozioni a distanza

Con i fondi raccolti tramite il sostegno a distanza riusciamo a sostenere missioni che operano in Angola, Etiopia e Romania.

E’ incredibile quanto si possa acquistare con pochi euro, cifre che a noi sembrano poco significative sono per loro fondamentali e sempre gradite!

Missionari e missionarie provvedono non solo alle esigenze primarie di bambine e bambini e delle loro famiglie ma si preoccupano, soprattutto, della loro alfabetizzazione e formazione professionale, contribuendo in questo modo allo sviluppo di generazioni orientate ad un futuro di progressiva autosufficienza.

Periodicamente veniamo informati sulle attività realizzate dai missionari e sulle problematiche delle nazioni in cui si trovano ad operare. Visitando il nostro sito web www.pianzolaolivelli.it alle sezioni Notiziari e Galleria Fotografica, potrà visionare alcune testimonianze concrete di come venga impiegato il Suo importante contributo.

Potete inoltre contattare direttamente le missioni ai seguenti indirizzi:

Angola lorellafigini@yahoo.it

Etiopia veronicapetros2018@gmail.com

Romania bm_lucian@yahoo.it

Ricordiamo che può scegliere tra le seguenti modalità di versamento:

Annuale € 155.00 / Semestrale € 77.50 / Quadrimestrale € 52.00 / Trimestrale € 39.00 / Mensile € 13.00.

C/C Postale nr. 11618279 intestato a: Ass. Pianzola Olivelli onlus, v.lo Manzoni 1/3, 27024 Cilavegna PV.

POSTE ITALIANE Filiale di Cilavegna PV, Iban IT31Q 0760111300000011618279

INTESA SANPAOLO Filiale 05000 Milano, Iban IT84E0306909606100000102131

La casa d’accoglienza

Nel 1982, Nerino quale responsabile del Gruppo Scout di Cilavegna, con l’aiuto di giovani volonterosi, provvedeva alla raccolta di indumenti da destinare alle persone più bisognose del territorio o a varie Istituzioni caritative; durante un pellegrinaggio alla Madonna della Guardia (Genova) ebbe l’ispirazione di non raccogliere solo stracci ma di “recuperare” persone, togliendole dalla strada o dall’indigenza.

Per anni coltivò nel cuore quel sogno!  

Finalmente, il 19 marzo del 1989, acquistata una vecchia casa colonica, in Cilavegna, vicolo Manzoni 1/3 provvide alla ristrutturazione della stessa, quasi esclusivamente per opera dei volontari, ricavandone, in un primo tempo, un ufficio, una cucina, un refettorio ed una lavanderia e relativi servizi igienici. In un secondo momento, sul lato Nord vennero costruite ben sette stanze ed un mini appartamento.

Tutto questo costituisce la CASA DI ACCOGLIENZA che, ancor prima di essere inaugurata (15/05/1994) accolse, per motivi di emergenza, dal 15 novembre 1993 ben ventidue profughi bosniaci (donne e bambini) attuando un PROGETTO DI ASSISTENZA UMANITARIA a favore delle popolazioni della ex Jugoslavia, allora in guerra.

Dopo alterne vicende, l’ultima famiglia bosniaca lasciò la Casa il 13 giugno del 1996.

 

Il 20 marzo dello stesso anno, si accoglieva la prima ragazza albanese, venuta in Italia per cercare lavoro. Alla prima, se ne aggiunsero e alternarono molte altre, tutte ragazze che, attraverso progetti ministeriali e accordi con comuni e autorità giudiziarie, l’Associazione ospita e assiste in attesa di un ritorno graduale nella società e nel mondo del lavoro. 

Da diversi anni, a favore di donne e loro bambini,  lavorano alcuni operatori qualificati, il cui compito non è sempre facile. La particolare situazione delle ospiti al momento dell’accoglienza, i traumi subiti, la diversità della lingua a dei costumi, la ricostruzione del loro “curriculum” personale al fine dell’ottenimento di documenti necessari ad un regolare soggiorno e al lavoro, la necessità di provvedere alla loro istruzione, sono alla base del processo individuale che l’equipe educativa individua per ogni ospite.

Il 19 marzo 2000, la Casa d’Accoglienza in Vicolo Marconi 1/3, alla presenza di Mons. Giovanni Locatelli, vescovo di Vigevano, del Senatore Domenico Contestabile, vicepresidente del Senato, del Sindaco e del Parroco di Cilavegna,  è stata dedicata a Nerino, il cui volto sereno spicca da un altorilievo in bronzo, nella parte nord della Casa stessa.

Il magazzino della solidarietà

Nel corso degli anni, sono stati utilizzati oltre venti magazzini, per lo più vecchi locali messi a disposizione da qualche generoso benefattore; ben presto ne veniva chiesta la restituzione, per vari motivi, ed allora bisognava traslocare… il tutto con un enorme spreco di tempo e di energie!
Finalmente, con uno sforzo grandissimo, venne acquistato un appezzamento di terreno in Via Gravellona e si dette inizio alla costruzione di quello che è ora IL MAGAZZINO DELLA SOLIDARIETA’.

Inaugurato il primo giugno del 1997 occupa una superficie di 2.250 mq. coperti e serve allo stoccaggio di tutto il materiale che viene raccolto presso privati cittadini, aziende, enti, ecc. Vestiario, mobili e attrezzature che vengono successivamente inviati in ogni parte del mondo, soprattutto in Africa ed Europa dell’ Est.

Alla costruzione del Magazzino hanno contribuito, oltre ai volontari di Cilavegna, giovani provenienti da Belgio, Olanda, Italia, Gruppi Scout e giovani della Fondazione Exodus di don Mazzi.
Presso il “Magazzino della Solidarietà”, fino a tutto il 2003, è stata attiva anche la “Cooperativa Buon Samaritano” che produceva parti per l’industria tessile.
I positivi risultati ottenuti in un primo momento hanno dovuto fare i conti con la mutata normativa fiscale e la contingenza economica generale; decretandone la chiusura.

Dal dire al fare

“RACCOGLIETE TUTTI I PEZZI AVANZATI, AFFINCHE’ NULLA VADA PERDUTO”

Questa frase evangelica è la molla che da anni muove tutti i volontari dell’Associazione Pianzola Olivelli e li fa… correre da un paese all’altro per portare a casa tutto ciò che è ancora utilizzabile, salvandolo dalla discarica. Lo scopo era ed è “LA LOTTA CONTRO LO SPRECO” con il conseguente inquinamento.
Tutto è iniziato, come già abbiamo riferito, nel 1982 quando Nerino ed i suoi giovani raccoglievano vestiti, prodotti di prima necessità, da inviare nei Paesi in via di sviluppo o consegnare ai poveri del territorio; il grosso problema consisteva… sempre in questo: dove collocare il materiale raccolto, in attesa che venisse spedito? La Provvidenza li fornì di un capiente magazzino all’interno del quale poter custodire i materiali e preparare le spedizioni.

ORTO DI SAN GIUSEPPE

Con i fondi del 5×1000 è stato avviato nel 2012 il progetto Orto di San Giuseppe che prevede la coltivazione di ortaggi con modalità naturali, senza uso di pesticidi e concimi chimici, con finalità di autoconsumo per le ospiti della casa d’accoglienza, distribuzione a persone bisognose, cessione a offerta per sostenere le attività dell’ associazione. Il progetto prosegue con l’aiuto della Fondazione Umana Mente di Milano che finanzia le borse lavoro per il personale impiegato nelle coltivazioni.Nella galleria fotografica sono visibili alcune foto dei campi coltivati. Per informazioni scrivete a redazione@pianzolaolivelli.it

I Paesi dell’Est

Le iniziative realizzate a favore dei Paesi dell’Est Europeo non sono da ritenersi  meno impegnative di quelle operate verso le popolazioni africane.   
    
ALBANIA
12 FEBBRAIO 1992
La prima `ondata’ di profughi albanesi sbarca sulle coste pugliesi; le immagini degli Albanesi disperati sulle barche stracolme di uomini, donne, bambini the tentavano di attraversare il mare, in fuga dal loro Paese, in cerca di libertà, …. invasero gli schermi televisivi!
Nerino, raccolse tutto quanto gli fu possibile (vestiti medicinali ecc.) e, con un pulmino, corse in loro aiuto.
A BRINDISI arrivò “primo”  fra tutte le associazioni di volontariato a alle  stesse Istituzioni dello Stato!
Da allora, gli aiuti all’Albania non cessarono più:
• nel 1993 fu installata una motopompa ed un generatore di corrente nell’ospedale di DURAZZO, privo di luce, acqua e riscaldamento
• nel 93/94 si diede ospitalità ad un medico albanese, in Italia per seguire uno stage di perfezionamento; alla partenza, gli fu donato un ecografo per il suo Ospedale
• nel 1995 nell’Ospedale Centrale di TIRANA fu installato un inceneritore di rifiuti ospedalieri a Valona  fu attivato uno studio dentistico
• in più occasioni fu offerta ospitalità a famiglie albanesi,ospitalità alle giovani albanesi dal 1996 a tutt’oggi
•  sono stati inviati ad oggi 16 TIR con materiali vari non da ultimo il  viaggio in MACEDONIA per portare aiuti umanitari a favore del KOSOVO nel 1999
• a SKUTARI sono stati inviati parecchi aiuti ed  un automezzo Mercedes Benz alla Caritas di Tirana  usato per la distribuzione dei viveri ai rifugiati nei vari campi profughi.  
Ai Paesi della Ex Jugoslavia, Nerino rivolse la sua attenzione ai primi sentori della guerra, personalmente si recò a Zagabria per contatti con le Autorità, nell’intento di portare in Italia un gruppo di bambini, al fine di salvarli dalle atrocità di una guerra the si presagiva ….lunga a difficile; non fu possibile per motivi burocratici, ma iniziò, da quel giorno, l’invio di aiuti.
Numerosissimi viaggi con TIR carichi di aiuti umanitari (a partire dal dicembre 1991), a Fiume, Zagabria, Vincovci, Spalato Mediugorte, ecc. di cui taluni in collaborazione con le Caritas del territorio o varie Istituzioni caritative; nel 1993 ben sei vagoni ferroviari, un’ambulanza, automobili, scaffalature, somme di denaro e, soprattutto, l’ospitalità offerta a ventidue profughi bosniaci (mamme con bambini) dal 1993 al giugno 1996 presso la Casa d’Accoglienza.
   
KABUL
Da ultimo, ma solo in ordine di tempo, attraverso l’esercito italiano, e in combianzione con l’Associazione “Interarma” di Milano, abbiamo raggiunto anche l’Afghanistan.   Caratteristica di questi interventi è il contatto diretto con enti o autorità che sollecitano interventi di vario genere; è così possibile il monitoraggio degli interventi stessi per dare il massimo della trasparenza possibile. Altra caratteristica  è che si proteggono anche oltre il momento emozionale, di quando cioè i media danno notizie continue creando nelle persone vere e proprie psicosi; sono le necessità dimenticate le vere storie da affrontare.